IL CONTE SAINT GERMAIN

IL CONTE SAINT GERMAIN



Biografia
Nome: Leopoldo Giuseppe Rakoczi, figlio di Francesco Rakoczi II, Principe di Transilvania e della duchessa Carlotta Amalia di Hessen-Wanfried. La sua data di nascita secondo la storia, nonostante non c’è nessuna confermazione esatta, è il 26 di maggio del 1696 nel castello Rakoczi. Più tardi, per motivi politici e di “sicurezza” fu portato insieme a suo fratello Giorgio, a Vienna e in seguito a Firenze, dove fu educato sotto la tutela da uno degli ultimi de la famiglia De Medici.
In etá adulta viaggió a Roma, Napoli, Parigi e Madrid. Secondo alcuni documenti trovati in Francia, Egli mori il 27 di febbraio del 1784 nella residenza del Principe Carlos di Hesse-Cassel, il quale eresse un monumento con la scritta: “Chi si fa chiamare Conte di Saint Germain del quale non ci sono altre informazioni, è stato sepolto in questa chiesa”. Si dice che, per la sepoltura si fecero pure i funerali civili a Silesia e Prussia mentre fu avvistato piú tardi in Francia nel 1789. In realtá non ci sono registrazioni legali né private del suo funerale, neanche una tomba del Conte, o un dato indicativo importante di questo personaggio vissuto tra la corte dei Ré di Francia e Prussia.
Pero tornando al Principe ancora quattordicenne si dice che distaccava nel movimento spirituale franco massonico mentre studiava all’universitá di Siena. Solo dopo la morte di suo padre in Turchia mentre era in esilio, Egli inizió a mostrare i suoi poteri: mentre era al fianco di suo padre sul letto di morte nel 1735, fú anche visto insieme ad un famoso Rosa Croce in Olanda.
Tutto il mondo considerava al Principe o Conte S. Germain come a un giovane nobile molto dignitoso di un’impeccabile cortesia. Il suo portamento era militare, magro, di media statura, ben proporzionato, da begli occhi marroni, tanto che la Contessa d’Adhemar, in una delle sue biografie diceva: “che occhi, non ne ho mai visto altri simili”, aveva delle mani delicate, una bella voce da baritono e capelli scuri y suoi movimenti erano molto eleganti. Vestiva con grande eleganza, indossava le migliori tele, calze di seta e si mormorava sulla sua grande collezione di casacche che cambiava spesso. Possedeva innumerevoli gioielli, si parlava di un opale grandissimo e uno zaffiro bianco grande come un uovo e una svariata varietá di diamanti. Era sempre accompagnato da due valletti a piedi e quattro servitori in uniforme color tabacco con galloni di color oro. Pero nessuno conosceva la sua casa e anche se frequentava feste nell’alta societá, nessuno lo vide mai mangiare, bere o dormire in pubblico.
Descritto come un cortigiano, un avventuroso, inventore, alchimista, pianista, violinista e compositore; di vaste conoscenze politiche, arte, scienza, poesia, medicina, chimica, pittura, era anche conosciuto come occultista.
Il proprio Conte S. Germain assicurava essere stato iniziato nel Sovrano ordine dei Cavalieri di Malta, dove studió gli arcani dell’alchimia.
Parlava perfettamente francese, inglese, italiano, spagnolo, greco, cinese, arabo, tedesco, caldeo, siriano, latino, sanscrito e molti dialetti orientali; leggeva i geroglifici egizi con maestria.


L’ENIGMATICO CONTE SAINT GERMAIN

Le prime menzioni storiche sul Conte Saint Germain rimontano al 1740, quando diventó un assistente regolare negli eventi più in vista di Vienna; in questa epoca gli si attribuivano 30 o 40 anni, manifestando uno stato permanente di gioventú.
Si dice che il suo nome o titolo nobile di “Conte Saint Germain”, si deve al fatto che i possedimenti di suo padre Francesco in Italia, si chiamavano “di Saint Germain”.
Sin dal suo arrivo nella "Citta della Luce", presso la Corte di Versailles gli abitanti di quel posto furono affascinati dalla sua squisitezza. Si convertí in uno dei personaggi piú vicini a Luigi XV ed a Madame Pompadour, fú lei che lo presentó al Re. Si dice che per giustificare la sua nobiltá con il Re di Francia, il Conte, confessó a lui il segreto della sua provenienza e quindi fu accettato benevolmente a corte da sua Maestá. La loro amicizia suscitó inevitabilmente invidie da parte dei cortigiani e dell’aristocrazia del tempo che lo portó ad essere perseguitato dai suoi detrattori, allora il Conte aveva 68 anni ma ne dimostrava solo 30.
Questo strano personaggio si materializzava in qualsiasi posto della Corte, incluso negli alloggi privati del Re, burlando le guardie.
Fú anche inviato dal Re in una missione diplomatica all’Haya e siccome si districava bene negli alti circoli sociali per la sua naturale predisposizione alla diplomazia, coltivó numerosi alleati in Europa per la quale viaggiava costantemente.
Alla fine del 1745 a Londra, in una lettera ufficiale si parla di lui come ” Un uomo raro che si fa chiamare “Conte Saint Germain”; Lui non dice a nessuno chi é veramente né da dove proviene, pero ammette che questo non é il suo vero nome. Conosciuto in epoche e luoghi distinti anche come: Marchese di Monrferrat in Belgio, Marchese di Aymar, Conte di Belmar, Conte di Montecristo, Conte Saint Germain, Cavalier Schoening, Zanoni, Principe Rackoczi, etc.
Nel 1768 si avvista al Conte in Russia in una conferenza insieme all’Imperatrice Caterina la Grande; dopo di ché fú dichiarato ufficiale dell’esercito russo sotto il nome di “Generale Welldone”, lí realizzó un lavoro politico di “liberazione” durante il regno di Pietro III di Russia e di Caterina di Russia.
Nel 1776 si presenta a Leipzig dal Principe Federico Augusto di Brunswick, come un “Franco massone” di quarto grado.
In Baviera, inspiró la fondazione degli “Illuminati” seguendo da vicino la loro evoluzione quando il Conte s’introduce nella Massoneria.
Il Conte S. Germain nel 1789, apparve davanti alla Corte del Re Luigi XVI e della Regina Maria Antonietta, e nonostante Egli non fú contrario alla Monarchia in Francia, diede alla Corte ed ai Re una serie di consigli per evitare la Rivoluzione Francese e siccome le sue raccomandazioni non furono ascoltate, abbandonó la Francia. Piú tardi la Francia Rivoluzionaria conobbe a Voltaire il quale lasció prove scritte ammirando al Conte e in una lettera che si conserva diretta a Federico Il Grande di Russia, si scrive cosí: “Il Conte di Saint Germain é l’uomo che no muore mai e ha conoscenza di tutto”.
Tuttavia il Conte Saint Germain torna ad apparire radiante nel 1789 davanti alla regina Maria Antonietta, sposa di Luigi XVI, ai quali avvisó che si sarebbe prodotta una “grande rivoluzione che cambierá l’ordine delle cose” (la rivoluzione francese, che inizió 9 mesi dopo con la presa della Bastiglia); pero siccome le sue raccomandazioni no furono ascoltate, partí subito per la Germania. Maria Antonietta fú l’unica a credere al Conte, peró non potette fare niente; sappiamo, comunque, che la Regina Maria Antonietta ascese alla seguente incarnazione.
Gli archivi ufficiali, i documenti di Stato e Affari Esteri in tutta Europa, contengono numerose menzioni del “Conte”, che si lasciava vedere in varie occasioni in diversi posti quasi allo stesso tempo, per cui si crede che possedesse il dono della bilocazione.
La storia e gli scritti non riescono a rivelare la vita di questo misterioso personaggio non potendo distinguere il "reale della fittizia"; ma la semplice verità é che il Conte era un Illuminato, un Adepto, un Inviato Speciale della Gerarchia Bianca per soddisfare molteplici missioni e obblighi.
A Tenere conto che la sua guida e Maestro Spirituale era "Il Gran Direttore
Divino”.


ANEDOTI

Alcune fonti citano il nome francese Saint Germain proveniente dal latino Sanctus Germanus “Fratello Santo”. Noto anche come "L'Uomo Meraviglia", che ha riempito tutta la scena europea nei secoli XVII e XVIII; Tutta l'Europa era la sua casa.
Era ambidestro, poiché, le due metá del suo cervello erano indipendenti, con una mano poteva scrivere un sonetto e con l’altra una lettera. L’essere ambidestro era un’abilitá acquisita, per essere stato mancino in altre incarnazioni anteriori.
Secondo alcune Cronache di Parigi su Luigi XV e Luigi XVI si trova scritto che il Conte affermó ad un’anziana Contessa che lui conosceva da quando lei era giovane, per il quale si suppone che il Conte doveva avere piú di cento anni: “Signora” disse, “ Io sono molto vecchio”, segnaló il Conte sorridendo.
Cosí “l’Immortale” Conte S. Germain si convertí in una leggenda urbana dell’epoca, giá che il suo aspetto era di una permanentemente radiante giovinezza.
Meravigliava la sua memoria, poteva ripetere fogli interi dopo una sola occhiata.
La sua storia è scritta nella “Santissima Trinosofia”, sembra che questo sia stato l’unico libro che scrisse.
Nel 1736, il Principe muore e subito dopo appare in Scozia, dove visse fino al 1745; dopo si trasferisce in Germania e Austria e da li parte per l’India per studiare Alchimia.
Si racconta che in un’occasione il Conte prese una moneta di 12 centesimi, la espose su una fiamma e quando si raffredó la diede a Casanova, questo constató che era d’oro puro ed espressó al Conte la sua incredibilitá sulla autenticitá del fatto, il Conte rispose: “Colui che dubita della mia conoscenza non merita parlare con me "e gli mostrò la porta.
A Londra, nella casa Walsh di Catherine Street nell’anno 1740, il Conte publicó varie composizioni musicali, peró solo si conosce un’Aria tratta dalla sua piccola opera “L’Incostanza Delusa”, composta nello stile Rococó del XVIII secolo, molto bella e florida. Quest’Aria inizia con le Note Tonali dell’adepto (Maestro Asceso Saint Germain): DO-FA della Quinta Ottava della tastiera.
Il Conte non aveva bisogno di mangiare né di bere dovuto a che disponeva della Sostanza Universale che obbedisce all’Ordine del Maestro. Il proprio Maestro Saint Germain ha ammesso aver occupato 40 corpi in differenti missioni nella Terra. Uno dei tanti misteri della sua vita, è come si manteneva tanto fisicamente quanto economicamente, perché assisteva alle principali feste indossando lussuosi vestiti e gioielli, incluso aveva crediti illimitati, ma non è mai stato rivelato l'ambito della sua fortuna, né l'origine della sua eterna giovinezza.
Dopo la sua "scomparsa" sorsero molti romanzi e "memorie", le prime ispirate dal proprio Conte, tra le più famose: “Zanoni” di Bulwer Lytton, “Il Conte di Montecristo” di Alessandro Dumas (padre) e “La Primula Rossa” della Baronessa Orczy, queste due ultime sono anche state portate al cinema.


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